Mostra benefica della pittrice Emma Bartoli

Alla ricerca del “bello”: dall’arte alla solidarietà

La donazione Emma Bartoli alla parrocchia di Santa Lucia – Tempio Votivo della pace

Emma Bartoli – una vita d’artista – dona alla Parrocchia di Santa Lucia le sue opere, conservate nel suo studio in via Mazzini, perché possano diventare atti di carità.

Parte della donazione viene esposta e proposta alla vendita nella mostra che si tiene nel salone di via Torino 10, da sabato 16 novembre a domenica 1 dicembre. I prezzi delle opere sono definiti a livello molto basso rispetto alla loro qualità per favorire le finalità benefiche dell’artista donatrice.

La mostra è organizzata per temi: nature morte e paesaggi, vedute di Bergamo, ritratti, passi di danza. Le tecniche di esecuzione sono le più svariate: olio, acrilico, carboncino, matita, pastello, seppia.

Le date di esecuzione coprono tutto l’arco della vita operosa di Emma, costantemente attenta a sguardi, tagli di luce, suggestione di colori, nella ricerca di modi più autentici per bloccare nella forma attimi di emozione.

“.. voi che guardate queste figure… qui c’è il mio cuore e la mia anima.”

Emma Bartoli nasce a Buenos Aires nel 1927 da genitori bergamaschi che tornano definitivamente in Italia quando Emma ha 3 mesi.
Emma cresce con una grande passione per il disegno; entra alla scuola dell’Accademia Carrara già a 17 anni, sotto la guida di Contardo Barbieri.

Si forma quindi nella maniera di orientamento naturalistico caratterizzata da energia espressiva. Come il suo maestro, anche Emma subisce le tentazioni di superare il linguaggio della tradizione novecentista con accensioni coloristiche, con tratti sciolti e immediati, sempre nel rispetto della regola compositiva.
La sua pittura è quindi essenzialmente figurativa, costruita con il disegno come schema essenziale dell’opera, solo in seguito, e non sempre, completata dal colore.

Il rilievo dato al ritratto, con particolare trasporto per i bambini, si inserisce nella grande tradizione della cultura figurativa bergamasca: alla restituzione del dato visivo si sovrappone il larvale emergere di universi psichici, indagati oltre l’apparenza dei volti.

La sua pittura è quindi essenzialmente figurativa. Nelle figure di Emma Bartoli il nobile retaggio della disciplina del disegno sembra come insidiato da emozioni che, con tratti e colori, sfaldano i contorni, aggiungendo al dato di realtà accenti lirici.

Orari d’apertura mostra